Perché le persone gridano?

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Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” disse uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: “allora non è possibile parlargli a voce bassa?”
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò:
“Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.

Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.

Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.

E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.

A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E

‘ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo:
“Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

(Gandhi)

 

 

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Non so ancora bene cosa voglio da questa vita, so che la vorrei diversa.
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4 risposte a Perché le persone gridano?

  1. rosellacarlo ha detto:

    Grande Ghandi! Riflettendo su quanto scritto è proprio così. Lo posso constatare anche con i miei figli, se capita di essere arrabbiati per qualche cosa è molto facile che invece che parlare come si fa normalmente si inizia ad alzare il tono della voce, questo modo non piace a nessuno e così si finisce per non essere ascoltati come si vorrebbe, se invece esprimiamo ciò che giustamente magari dobbbiamo dire ma parlando come si conviene e non urlando, allora ci accorgiamo che anche se stiamo dicendo qualcosa di poco piacevole all’altro riusciamo a farci ascoltare senza problemi. Sembra facile, ma non lo è.
    Ciao Laura.
    Buonanotte!
    Un grande abbraccio!

  2. lauraluna ha detto:

    Interessante questo brano vero?
    Ma non è tanto facile mettere in pratica quello che Ghandi ci consiglia,, proprio come dici tu.
    Spesso ci si lascia trasportare dall’ira o dal fatto che alzando il tono della voce possiamo essere compresi meglio.
    Non è solo il tono della voce che procura danni ma anche certe frasi che suonano offensive e che ci allontanano, rendendo poi la distanza incolmabile,
    Bisognerebbe sempre riflettere prima di parlare.
    Ma tant’è!
    C’è posta per te, carissima Rosella, sul blog di Giancarlo.
    A presto, con affetto
    da Laura,

  3. rosella ha detto:

    Ho letto Laura….. che bello il tuo commento! Sono felice che Giancarlo sia riapparso perchè così so che sta bene. Sai la stessa cosa vale anche per te, se anche tu stessi tantissimo tempo senza scrivere, mi preoccuperei……….sono tanti i motivi per cui una si può allontanare dal suo blog, ma quando si tiene ad una persona penso sia normale voler sapere come sta.
    Un caro saluto ed un affettuoso abbraccio!
    Ciao Laura.
    Buonanotte|

  4. lauraluna ha detto:

    Ti capisco perfettamente, lo stesso succede anche a me, tendo a preoccuparmi facilmente, ma con il nostro amico comune, ormai ho fatto l’abitudine e perciò mi metto tranquilla e aspetto che ritorni. magari con un nuovo blog! 🙂
    Con lui non ci si annoia di sicuro.
    Ciao dolce Rosella,
    A presto!

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